La tradizione era ormai consolidata, ma anche questa volta la Rivoluzione del 1917 ci mise lo zampino e le Uova del 1888 e 1889 andarono perse nei moti che portarono la fine del Regno degli Zar. È possibile tuttavia ricavare qualche informazione su di esse attingendo ai registri dello Stato Imperiale Russo.
Nel 1888 venne commissionato l’Uovo sul Cocchio con Cherubino; stando alle descrizioni d’archivio era un Uovo d’oro, con brillanti e zaffiri, poggiato su di un cocchio trainato da un angelo. La sorpresa, sempre secondo quanto descritto dai registri, sarebbe stata un altro angelo con un orologio.
Nel 1889 invece venne progettato un Uovo pensato come un oggetto da bagno: un cofanetto per oggetti femminili. L’aspetto originario dell’Uovo non è noto ma, rifacendosi sempre agli archivi, pare fosse decorato con pietre colorate: brillanti, rubini, smeraldi e zaffiri; la sorpresa è probabile che fosse composta da un set da manicure, tutto tempestato di diamanti.
La descrizione di un oggetto che potrebbe corrispondere a quest’Uovo compare nel catalogo di una mostra di opere di Fabergé che nel novembre 1949 si tenne da Wartski, gioielliere in Londra, presso il suo negozio di Regent Street:
“Un pregevole Uovo d’oro, riccamente ornato di diamanti, rubini cabochon, smeraldi, un grande diamante colorato in cima e uno zaffiro cabochon all’estremità appuntita. L’interno è concepito come un astuccio con un set di tredici attrezzi d’oro e diamanti”.
Per poter nuovamente ammirare dal vivo uno dei regali di Aleksandr III Aleksandrovič, dobbiamo arrivare all’Uovo del 1890, detto dei Palazzi Danesi.
L’esterno di questo Uovo è in smalto color rosa-malva diviso in dodici spicchi delimitati in oro, ad ogni intersezione è presente uno smeraldo. L’Uovo misura circa dieci centimetri in altezza e sei di larghezza.
L’uovo si apre rivelando la sorpresa: una sorta di piccolo paravento composto da dieci pannelli in madreperla, dipinti ad acquerello e bordati da cornici in oro multi-colore. È evidente come lo Zar facesse di tutto per non far sentire la mancanza della amata Danimarca all’Imperatrice Marija Fëdorovna. I disegni sono tutti firmati da Konstantin Yakolevich Krijitsky e raffigurano, da sinistra a destra: lo yacht Imperiale Stella Polare, il Palazzo di Bernstorff, la Villa dell’Imperatrice nel parco del Castello di Fredensborg, il Castello di Fredensborg, il Palazzo di Amalienborg, il Castello Kronborg, il Cottage Palace nel parco di Peterhof Alexandreskii, una residenza Imperiale sul Golfo della Finlandia, il Palazzo di Gatchina e lo yacht Imperiale Tsarevna.
L’Uovo fu consegnato alla Zarina nell’aprile 1890 come regalo di Pasqua e costò 4260 rubli. Dal gennaio del 1893 l’Uovo fu conservato nel Palazzo Gatchina, dove rimase fino alla Rivoluzione del 1917, data nella quale fu trasferito, insieme al resto delle Uova Imperiali, al Palazzo dell’Armeria del Cremino.
Nel 1922 l’Uovo fu trasferito al Sovonarkom, per poi tornare nel Palazzo dell’Armeria nell’estate del 1927; l’Uovo dei Palazzi Danesi fu quindi selezionato – insieme ad altri undici – per essere venduto al di fuori della Russia nel 1930. Fu ceduto per 1500 rubli alla Galleria Hammer di New York, quindi passò a Nicholas Ludwig tra il 1936 e il 1937.
Dal ‘62 al ’71 fu poi di proprietà di un collezionista privato e dal 1972 l’Uovo è conservato al Metropolitan Museum of Art di New Orleans.
...e datemi un solo minuto.
Certo deluderò qualsiasi vostra aspettativa, però vi racconterò anche di Principi e di Re, di Regine nei loro castelli e di moderne Principesse... vecchie favole e nuove storie, antichi splendori e sogni realizzati.
Tutto questo è Esprit du Roi, il nuovo royal blog italiano.
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